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Lettera ai Romani
  > Libro: Lettera ai Romani, Cap.: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16  

(Testo CEI74)

3
Malgrado le promesse di Dio

Qual è dunque la superiorità del Giudeo? O quale l'utilità della circoncisione?

Grande, sotto ogni aspetto. Anzitutto perché a loro sono state affidate le rivelazioni di Dio.

Che dunque? Se alcuni non hanno creduto, la loro incredulità può forse annullare la fedeltà di Dio?

Impossibile! Resti invece fermo che Dio è verace e ogni uomo mentitore, come sta scritto:

Perché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole
e trionfi quando sei giudicato.

Se però la nostra ingiustizia mette in risalto la giustizia di Dio, che diremo? Forse è ingiusto Dio quando riversa su di noi la sua ira? Parlo alla maniera umana.

Impossibile! Altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo?

Ma se per la mia menzogna la verità di Dio risplende per sua gloria, perché dunque sono ancora giudicato come peccatore? Perché non dovremmo fare il male affinchè venga il bene, come alcuni - la cui condanna è ben giusta - ci calunniano, dicendo che noi lo affermiamo?

Che dunque? Dobbiamo noi ritenerci superiori? Niente affatto! Abbiamo infatti dimostrato precedentemente che Giudei e Greci, tutti, sono sotto il dominio del peccato, come sta scritto:

Non c'è nessun giusto, nemmeno uno,
non c'è sapiente, non c'è chi cerchi Dio!
Tutti hanno traviato e si son pervertiti;
non c'è chi compia il bene, non ce n'è neppure uno.
La loro gola è un sepolcro spalancato,
tramano inganni con la loro lingua,
veleno di serpenti è sotto le loro labbra,
la loro bocca è piena di maledizione e di
amarezza.
I loro piedi corrono a versare il sangue;
strage e rovina è sul loro cammino
e la via della pace non conoscono.
Non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi.

Ora, noi sappiamo che tutto ciò che dice la legge lo dice per quelli che sono sotto la legge, perché sia chiusa ogni bocca e tutto il mondo sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio. Infatti in virtù delle opere della legge nessun uomo sarà giustificato davanti a lui, perché per mezzo della legge si ha solo la conoscenza del peccato.

B. La giustizia di Dio e la fede
Rivelazione della giustizia di Dio

Ora invece, indipendentemente dalla legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla legge e dai profeti; giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. E non c'è distinzione: tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione realizzata da Cristo Gesù. Dio lo ha prestabilito a servire come strumento di espiazione per mezzo della fede, nel suo sangue, al fine di manifestare la sua giustizia, dopo la tolleranza usata verso i peccati passati, nel tempo della divina pazienza. Egli manifesta la sua giustizia nel tempo presente, per essere giusto e giustificare chi ha fede in Gesù.

La funzione della fede

Dove sta dunque il vanto? Esso è stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede indipendentemente dalle opere della legge. Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche dei pagani? Certo, anche dei pagani! Poiché non c'è che un solo Dio, il quale giustificherà per la fede i circoncisi, e per mezzo della fede anche i non circoncisi. Togliamo dunque ogni valore alla legge mediante la fede? Nient'affatto, anzi confermiamo la legge.

(Testo TILC)

3

Ma allora gli Ebrei hanno ancora dei vantaggi in confronto agli altri popoli? E la circoncisione è ancora per loro di qualche utilità? Senz'altro, e per molti motivi. Anzitutto perché Dio ha affidato le sue promesse al popolo ebraico. È vero che alcuni sono stati infedeli, ma la loro infedeltà può forse impedire che Dio sia fedele? No di certo! Sia chiaro piuttosto che l'uomo è infedele, mentre Dio agisce sempre con fedeltà. Nella Bibbia sta scritto:
Tu, o Dio, sarai riconosciuto giusto quando parli.
E quando sarai chiamato in giudizio risulterai vincitore.
Qualcuno potrebbe dire: 'Se il male che commettiamo serve a dimostrare che Dio è fedele, allora si mostra ingiusto quando ci castiga'. Ma Dio non è ingiusto! Altrimenti non sarebbe il giudice del mondo.
Qualcuno potrebbe ancora insistere: 'Perché Dio mi condanna come peccatore? Io non faccio altro che mettere in risalto la fedeltà di Dio e contribuisco alla sua gloria quando agisco male'. Ma allora facciamo il male perché ne venga un bene!
Alcuni parlano male di me e mi accusano di dire: 'Facciamo il male perché ne venga un bene'. Dicono il falso ed è giusto che siano condannati.

Tutti sono colpevoli

Che dire dunque? Che noi Ebrei abbiamo qualche superiorità sugli altri? No! Infatti ho dimostrato che tutti sono peccatori; sia gli Ebrei, sia gli altri uomini. La Bibbia dice:
Nessun uomo è giusto, nemmeno uno.
Non c'è nessuno che capisca,
nessuno che cerchi Dio.
Tutti hanno smarrito la retta via,
tutti insieme si sono corrotti.
Non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno.
La loro gola è una tomba aperta.
E se parlano ingannano.
C'è veleno di vipera sulle loro labbra,
e la loro bocca è piena di amare maledizioni.
Corrono veloci quando si tratta di uccidere,
e dove passano lasciano distruzione e miseria.
Non conoscono la via della pace
e vivono senza alcun timore di Dio.
Tutto questo lo dice la Bibbia e noi sappiamo che lo dice per coloro che sono sotto il dominio della Legge. Perciò, tutti chiudano la bocca e il mondo intero si riconosca colpevole davanti a Dio, perché nessuno potrà essere riconosciuto giusto da Dio grazie alle opere che la Legge comanda. La Legge serve soltanto a far conoscere ciò che è male.

È PER FEDE CHE SI È GIUSTI DAVANTI A DIO

Ora viene rivelato quel che la legge di Mosè e i profeti hanno affermato: Dio riabilita davanti a sé tutti quelli che credono in Gesù Cristo, e lo fa indipendentemente dalla Legge e senza alcuna distinzione tra gli uomini: perché tutti hanno peccato e sono privi della presenza di Dio che salva. Ma ora siamo nella giusta relazione con Dio perché egli, nella sua bontà, ci ha liberati gratuitamente per mezzo di Gesù Cristo.
Dio infatti ha presentato Gesù che muore in croce come mezzo di perdòno per quelli che credono in lui. Dio così dimostra che è sempre giusto: sia nel passato quando, in vista del perdòno, tollerava pazientemente i peccati commessi, sia nel tempo presente, perché ora egli accoglie come suoi coloro che credono in Gesù.
Ci sono ancora motivi per insuperbirsi? No! Sono stati tutti eliminati, perché non vale più la legge delle opere ma vale quella della fede. Noi riteniamo infatti che Dio accoglie come suoi quelli che credono, indipendentemente dalle opere della Legge. Dio è forse soltanto il Dio degli Ebrei? No! Egli è anche il Dio di tutti gli altri popoli. È chiaro perciò che vi è un solo Dio che mette nella giusta relazione con sé tutti quelli che credono, Ebrei e non Ebrei.
Ma allora, mediante la fede, togliamo ogni valore alla Legge? No di certo! Anzi diamo alla Legge il suo vero valore.

(Testo CEI2008)

3
A nulla serve la circoncisione da sola

Che cosa dunque ha in più il Giudeo? E qual è l'utilità della circoncisione? Grande, sotto ogni aspetto. Anzitutto perché a loro sono state affidate le parole di Dio. Che dunque? Se alcuni furono infedeli, la loro infedeltà annullerà forse la fedeltà di Dio? Impossibile! Sia chiaro invece che Dio è veritiero, mentre ogni uomo è mentitore, come sta scritto:

Affinché tu sia riconosciuto giusto nelle tue parole
e vinca quando sei giudicato
.

Se però la nostra ingiustizia mette in risalto la giustizia di Dio, che diremo? Dio è forse ingiusto quando riversa su di noi la sua ira? Sto parlando alla maniera umana. Impossibile! Altrimenti, come potrà Dio giudicare il mondo? Ma se la verità di Dio abbondò nella mia menzogna, risplende di più per la sua gloria, perché anch'io sono giudicato ancora come peccatore? E non è come alcuni ci fanno dire: «Facciamo il male perché ne venga il bene»; essi ci calunniano ed è giusto che siano condannati.

Tutti sono colpevoli

Che dunque? Siamo forse noi superiori? No! Infatti abbiamo già formulato l'accusa che, Giudei e Greci, tutti sono sotto il dominio del peccato, come sta scritto:

Non c'è nessun giusto, nemmeno uno,
non c'è chi comprenda,
non c'è nessuno che cerchi Dio!
Tutti hanno smarrito la via, insieme si sono corrotti;
non c'è chi compia il bene, non ce n'è neppure uno.
La loro gola è un sepolcro spalancato,
tramavano inganni con la loro lingua,
veleno di serpenti è sotto le loro labbra,
la loro bocca è piena di maledizione e di amarezza.
I loro piedi corrono a versare sangue;
rovina e sciagura è sul loro cammino
e la via della pace non l'hanno conosciuta.
Non c'è timore di Dio davanti ai loro occhi.

Ora, noi sappiamo che quanto la Legge dice, lo dice per quelli che sono sotto la Legge, di modo che ogni bocca sia chiusa e il mondo intero sia riconosciuto colpevole di fronte a Dio. Infatti in base alle opere della Legge nessun vivente sarà giustificato davanti a Dio, perché per mezzo della Legge si ha conoscenza del peccato.

La giustizia di Dio

Ora invece, indipendentemente dalla Legge, si è manifestata la giustizia di Dio, testimoniata dalla Legge e dai Profeti: giustizia di Dio per mezzo della fede in Gesù Cristo, per tutti quelli che credono. Infatti non c'è differenza, perché tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, per mezzo della redenzione che è in Cristo Gesù. È lui che Dio ha stabilito apertamente come strumento di espiazione, per mezzo della fede, nel suo sangue, a manifestazione della sua giustizia per la remissione dei peccati passati mediante la clemenza di Dio, al fine di manifestare la sua giustizia nel tempo presente, così da risultare lui giusto e rendere giusto colui che si basa sulla fede in Gesù.
Dove dunque sta il vanto? È stato escluso! Da quale legge? Da quella delle opere? No, ma dalla legge della fede. Noi riteniamo infatti che l'uomo è giustificato per la fede, indipendentemente dalle opere della Legge. Forse Dio è Dio soltanto dei Giudei? Non lo è anche delle genti? Certo, anche delle genti! Poiché unico è il Dio che giustificherà i circoncisi in virtù della fede e gli incirconcisi per mezzo della fede. Togliamo dunque ogni valore alla Legge mediante la fede? Nient'affatto, anzi confermiamo la Legge.

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